2010

18 Novembre - I fedeli si ribellano alla questua di Don Gava

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I fedeli si ribellano alla questua di Don Gava

IL PARROCO SCRIVE AI PARROCCHIANI PER L'ACQUISTO DELLA CANONICA "NO GRAZIE, PAGHI LA CURIA"

VITTORIO VENETO. Guerra di lettere per la nuova canonica di Meschio. Bufera su don Federico Gava che si appella ai parrocchiani per raggranellare i soldi per l’acquisto di canonica e posto auto. «No grazie. Paghi la Curia. Questa è solo una speculazione». E’ quanto si legge nelle contro lettere arrivate alle famiglie di Meschio. Don Federico Gava ci riprova e batte di nuovo cassa al buon cuore dei suoi parrocchiani. Spera di arrivare a quota 280 mila euro, la cifra necessaria ad acquistare la nuova canonica e pure il posto auto nel parcheggio sotterraneo in costruzione a Piazza Meschio. In primavera il primo appello del parroco. Che finora ha raccolto 35 mila euro dalla generosità dei fedeli. Ora una sua nuova lettera è arrivata alle famiglie, con altra richiesta di oboli. Ma qualcuno non ci ha più visto. Così a tutti i parrocchiani è stata recapitata in questi giorni una lettera infuocata, per mettere in difficoltà il parroco. «Non è dando soldi alla Curia - si legge nella missiva «contro» il prete - che si guadagna un posto in paradiso. Molto meglio aiutare i nostri fratelli veneti alluvionati, con una offerta in denaro, e volontariato. Seimila famiglie che hanno perso tutto». La lettera prosegue con un crescendo di indignazione: «Non certo facendo più ricca la Curia di Vittorio Veneto, con una spesa folle pagata da noi tutti, includendo pure un posto auto. Questa è solo una speculazione. La Curia, già molto ricca di suo, è proprietaria con i soldi di noi tutti di centinaia di appartamenti, affittati a caro prezzo. Tiri fuori gli schei per canonica e posto auto». La parrocchia per far fronte a questo impegno economico aveva chiesto un prestito di 230 mila euro ad una banca. «Considerando che il prestito ottenuto - scrive invece nella missiva don Federico Gava - dovrà essere restituito un po’ alla volta attraverso le rate di un mutuo da accendere con la banca stessa. Sarebbe auspicabile che le risorse finanziarie della parrocchia fossero per allora il più possibile elevate, in modo da ridurre la consistenza del mutuo e quindi anche le rate conseguenti». Non solo oboli dai fedeli comunque per l’acquisto della nuova canonica. Alla parrocchia di Meschio il Cesana Malanotti ha donato una porzione di proprietà e il Comune ha scontato gli oneri di urbanizzazione. In totale un regalo da 95 mila euro. La vecchia canonica era stata da sempre ospitata in un immobile dell’istituto. Una nuova convenzione con la Curia ha chiuso quel capitolo di storia. L’immobile, infatti, non sarà più disponibile dopo che l’area è stata venduta all’Edilvi che sta realizzando il nuovo complesso e la piazza. Ma per ora don Gava non ha ancora traslocato. Forse se ne parlerà per il prossimo febbraio. Mutui e offerte permettendo.

Francesca Gallo

14 Novembre - S.Maria Annunziata di Meschio

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S.Maria Annunziata di Meschio

FRANCO SANZUOL E LA CHIESA DEI BATTUTI DI CENEDA

Il Meschio è il fiume che attraversa da nord a sud Vittorio Veneto, ma è anche il nome di un quartiere e di una parrocchia della città. Qualcosa era stato già scritto su questa parrocchia e sulla sua chiesa che conserva la bellissima pala dell’Annunciazione del Previtali. Ora Flavio Sanzuol ha pubblicato una più completa ricostruzione storica: “Santa Maria Annunziata di Meschio. La chiesa dei battuti di Ceneda”. Il primo spunto per questo lavoro è stata la compilazione di un depliant ad uso dei visitatori occasionali, ma stimolato da alcune letture, l’autore ha incominciato a cercare ulteriori notizie, visitando fonti sempre più impegnative: dall’Archivio storico della diocesi agli Archivi di Stato di Venezia e Treviso.

Il racconto storico prende le mosse dai primi accenni dell’esistenza di una piccola chiesa, dedicata alla Madonna, eretta nel XIII secolo e dedicata a Santa Maria de Sclassor (esiste ancora una via S-cessor) o S.Maria in Silvis, poi diventata S.Maria de Misco, di Meschio. È difficile immaginare oggi il popoloso quartiere “in silvis”, coperto da boschi, ma allora era soltanto una zona periferica di Ceneda dove l’abbondanza delle acque favoriva la vegetazione.

Il libro sviluppa poi il filo storico fino ai nostri giorni, ma la narrazione storica è ridotta al minimo perché il libro dà ampio spazio ai documenti riprodotti quasi tutti integralmente. Si può dire che sia quasi una antologia di testi storici che non diminuisce la preziosità del libro, anzi ne fanno un punto di riferimento per ulteriori approfondimenti. Il sottotitolo parla della chiesa dei Battuti, infatti la cappella nel 1313 fu donata dal Capitolo della Cattedrale di Ceneda alla Confraternita dei Battuti della città e il libro riporta per intero la traduzione del documento di donazione. I fratelli Battuti ampliarono la chiesa e costruirono accanto ad essa un ospizio per i pellegrini e per i malati secondo lo spirito caritativo che animava la confraternita. La presenza di questa istituzione e l’attività di assistenza favorirono lo sviluppo di questa parte periferica di Ceneda, abitata soprattutto da artigiani e da famiglie importate.

È interessante leggere gli statuti della confraternita, integralmente riportati, dai quali emerge come fin da quei tempi oscuri la comunità cristiana si era organizzata per la cura dei malati e l’assistenza dei poveri. La parrocchia di Meschio è sempre stata caratterizzata fino ai nostri giorni dalla presenza di questo luogo di cura, pur avendo assunto lungo i secoli funzioni diverse. Altri documenti che accompagnano il racconto, come le relazioni delle visite pastorali, i libri dei conti, l’elenco delle congregazioni laiche, la lista dei curati (Meschio fino al 1936 è stata curazia della cattedrale) e dei parroci, fanno rivivere una umanità varia e ci danno una rappresentazione vivida dell’evoluzione della vita lungo i secoli in questo angolo del nostro territorio.

L’autore offre anche una minuziosa descrizione di tutto ciò che appartiene alla parrocchia, fermandosi in modo particolare sulla pala del Previtali che costituisce l’opera più preziosa.

GpM

FLAVIO SANZUOL, Santa Maria Annunziata di Meschio. La chiesa dei Battuti di Ceneda, Dario De Bastiani, 2010, 138 pagine

24 Ottobre - Meschio, scavi finiti

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Meschio, scavi finiti

PRESENTATI I RISULTATI DEI RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI SOTTO LA PIAZZA

«Un recupero importante, che va a riqualificare una parte storica della città che era in degrado»: così il sindaco Gianantonio Da Re ha annunciato la conclusione delle indagini archeologiche preventive eseguite su piazza Meschio, che entro la fine del 2011 si presenterà completamente rinnovata. Non solo con il restauro dell'ex casa di riposo, che diventerà la "Residenza Borgo Meschio", una struttura altamente innovativa sotto il profilo del risparmio energetico, ma anche con una piazza che potrà finalmente essere liberata dalle auto e assumere la connotazione di un tempo, ovvero cuore pulsante della comunità mescolina.

Niente più auto, dunque, in piazza Meschio, auto che troveranno spazio nel park sotterraneo che sorgerà sotto ai vari strati naturali di terreno che gli archeologi e la Sovrintendenza ai beni archeologici hanno indagato nel corso di questi mesi e che hanno permesso di ricostruire la storia di questa piazza.

Seppure i primi documenti che attestano l'esistenza della chiesa di Santa Maria in Silvis risalgano al 1255, l'indagine archeologica compiuta ha svelato, strato dopo strato, l'esatto passato di questa vasta area.

«Gli strati naturali più inferiori - ha spiegato l'archeologo Vincenzo Gobbo della ditta Malvestio - testimoniano la presenza di un'asta pluviale, ovvero di un corso molto antico del fiume Meschio, lontano decine di metri da dove scorre oggi, asta che poi, come documentano gli strati superiori, è scomparsa». Nel terzo strato indagato sono stati ritrovati alcuni frammenti di epoca romana, che testimoniano come la piazza non fosse insediata stabilmente, cosa che però avvenne nel periodo medievale, come confermano le strutture murarie di un piccolo edificio, tre focolari e una struttura per la captazione dell'acqua meteorica, ovvero una cisterna profonda poco più di due met ri, ritrovati dagli archeologi. Dopo il Medioevo, per piazza Meschio tutt'altro aspetto rispetto a quello che conosciamo noi oggi. I livelli post-medievali testimoniano infatti una piazza funzionale alla presenza della chiesa, una piazza chiusa con un corridoio centrale fatto di ciottoli di fiume. Un cammino, questo, che sarà riproposto sulla superficie della nuova piazza, a testimonianza di come appariva un tempo.

Claudia Borsoi

24 Ottobre - Un parcheggio da 2,5 milioni

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Un parcheggio da 2,5 milioni

Cento i posti auto che saranno disponibili, 40 ad uso pubblico e 60 privati, nel park interrato su due piani di piazza Meschio, un intervento del valore di 2,5 milioni di euro curato dalla ditta Edilvi, la stessa che sta eseguendo i lavori di recupero dell'ex casa di riposo, un tempo ospedale dei Battuti. Entro ottobre 2011 la conclusione dei lavori sullo stabile, 18 invece i mesi necessari - dal momento del ricevimento dell'autorizzazione comunale al proseguimento dei lavori (dal municipio fanno sapere che i tempi saranno brevi) - per concludere invece l'opera di riqualificazione della piazza. Un progetto, questo, che nasce da un Piruea, ovvero da un partenariato tra pubblico e privato.

Claudia Borsoi

24 Ottobre - Un cimitero a lato della chiesa

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Un cimitero a lato della chiesa

A fianco del reperto più significativo che l’indagine archeologica ha evidenziato, ovvero il lungo corridoio che univa il sagrato all’asse stradale, sorgeva un tempo anche un cimitero, le cui prime notizie si fanno risalire al 1480. Più volte rimaneggiato, ovvero ne furono ridotte le dimensioni fino a scomparire nel 1853, da quest’area sono emersi circa una quarantina di scheletri di epoca medievale, oltre a monete, spille, fibie e alcuni crocifissi.

Claudia Borsoi

21 Ottobre - Meschio, i lavori bloccano le nozze

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Meschio, i lavori bloccano le nozze

GLI SCAVI ALLONTANANO LE GIOVANI COPPIE, UN COMMERCIANTE CHIUDE

VITTORIO VENETO. Ritrovamenti archeologici: vanno per le lunghe i lavori in piazza Meschio. Ma va per le lunghe anche il disagio dei residenti di Meschio: le giovani coppie ormai preferiscono sposarsi in altre chiese, i negozianti si trasferiscono, i pochi parcheggi rimangono vuoti. E i disagi sono destinati a continuare anche perché non si sa con certezza quando finiranno i lavori.

La piazza è occupata già da diversi mesi dal cantiere per la realizzazione del parcheggio interrato e la ristrutturazione della ex-casa di riposo. I ritrovamenti archeologici hanno obbligato la ditta a rifare il progetto, la piazza potrà essere di nuovo agibile a fine 2011, forse i primi mesi del 2012. Un tempo ancora lungo per chi la piazza è abituato a viverla: c'è la chiesa, ci sono i negozi, c'erano tanti parcheggi. Negli scorsi mesi ci sono stati segnali di disagio da parte di residenti e negozianti, ma sembra ormai di assistere allo stabilirsi di un nuovo strano equilibrio. I giovani di Meschio, incominciano a scegliere altri luoghi per coronare il loro sogno d'amore, e non si sposano più a Santa Maria Assunta, la piazza è occupata sin sotto il sagrato. Anche i funerali, per loro natura laboriosi, incontrano problemi.

«Effettivamente le coppie scelgono altri posti dove sposarsi, la piazza così com'è non in grado di accogliere un matrimonio - conferma don Federico Gava, parroco di Meschio - lo stesso si può dire dei funerali, che necessitano del sagrato. La chiesa è attualmente meno frequentata con la piazza inagibile. Sappiamo che la ditta vuole finire in fretta, speriamo che tutto vada per il meglio».

Don Gava non è il solo a constatare un calo delle affluenze, Marco Zilio, titolare di un negozio di materiali per ufficio in piazza, è piuttosto amareggiato: «Ormai sono stanco, non so più cosa fare. Non voglio far polemiche, probabilmente mi trasferirò in qualche altro posto dove lavorare meglio - spiega - Ho perso tutta la clientela di passaggio, circa 20 persone al giorno che spendevano mediamente tra gli 8 e i 50 euro. A conti fatti a fine mese, più i dipendenti e le spese, forse mi conviene andare da un'altra parte. Ho chiesto più volte il senso unico alternato, per permettere alle persone di entrare dal fronte della piazza, non è stato concesso. Ringrazio per la cartellonistica, installata gratuitamente, ma non basta». Per ora si può accedere alla piazza solo dalla secondaria via del Maniero. I pochi parcheggi a disco orario disponibili dovrebbero essere molto appetiti, invece rimangono vuoti. In poche parole i residenti si stanno abituando a farne a meno, paradossalmente, della piazza centrale del quartiere.

Alberto Della Giustina

20 Ottobre - Vittorio Veneto, quaranta scheletri sotto la piazza

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Vittorio Veneto, quaranta scheletri sotto la piazza

NEGLI SCAVI PER IL PARK INTERRATO RINVENUTI RESTI DI UN BORGO TARDOMEDIEVALE

VITTORIO VENETO. La nuova pavimentazione di piazza Meschio, davanti alla chiesa di Santa Maria, riprodurrà le vecchie tracce medievali venute alla luce durante le operazioni di scavo dei mesi scorsi. Indagini archeologiche, ritenute necessarie dalla Sovrintendenza, per permettere di scavare nel terreno sotto la piazza due piani di parcheggi del piruea che comprende anche il restauro della vicina ex casa di riposo. Sotto la piazza ci saranno in totale 100 posti auto: 40 ad uso pubblico e i restanti 60 privati.

Ieri la Edilvi di Castrette di Villorba, impresa che sta eseguendo i lavori, la ditta Diego Malvestio per i restauri archeologici, la sovrintendente ai beni archeologici Anna Maria Larese e l'archeologo Vincenzo Gobbo hanno presentato le indagini archeologiche svolte fin'ora e spiegato il cronoprogramma dei lavori. Gli scavi dei mesi scorsi hanno permesso di portare alla luce quaranta sepolture, con alcuni scheletri intatti ed altri parziali, ritrovati nel cimitero che un tempo si trovava adiacente alla chiesa. Scheletri risalenti, secondo gli archeologici, all'epoca tardo medievale, quindi dal 1500 al 1810.

Con i resti degli scheletri sono state portate in superficie alcune spille, monete, fibbie, medaglie, crocifissi, messi vicino ai corpi dei morti. I resti rinvenuti sono stati portati al laboratorio della ditta Malvestio a Concordia Sagittaria, dove sono in corso accurati studi. «Gli scavi - ha spiegato l'archeologo Vincenzo Gobbo - hanno permesso di scoprire sotto l'attuale piazza piccoli edifici abitativi in pietra, tre focolari usati come zona cottura, una cisterna intonacata usata per la captazione delle acque meteoriche, un lungo corridoio, delimitato da muretti, in asse con la porta d'ingresso della chiesa».

«I reperti ritrovati - ha spiegato Larese - ci restituiscono un pezzo di vita di epoca medievale. Dalle analisi sugli scheletri poi si potrà sapere qualcosa di più». Per avere la piazza finita bisognerà aspettare: «A causa dei lavori - ha detto Diego Pavan della Edilvi - abbiamo dovuto rivedere il progetto della piazza. Contiamo di finirla entro il 2011. Per settembre del prossimo anno sarà invece terminata la ristrutturazione della ex casa di riposo, dove sorgerà Borgo Meschio». I lavori di recupero della ex casa di riposo e di realizzazione dei park interrati costeranno alla Edilvi due milioni e mezzo di euro. Nei mesi scorsi a causa del cantiere in piazza Meschio non sono mancate le polemiche da parte di alcuni commercianti a causa del cambiamento della viabilità. «C'è stato un ritardo nei lavori - dice Pavan - ma contiamo di ricevere dal Comune l'ok al nuovo progetto in tempi brevi».

Stefania Rotella

20 Ottobre - Piazza Meschio: ritrovati 40 scheletri

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Piazza Meschio: ritrovati 40 scheletri

CONCLUSE LE INDAGINI ARCHEOLOGICHE CHE HANNO PERMESSO DI RICOSTRUIRE LA STORIA DELL'AREA UN TEMPO ATTRAVERSATA ANCHE DAL FIUME MESCHIO

VITTORIO VENETO - Dovrebbero riprendere nelle prossime settimane, non appena il Comune rilascerà il nuovo permesso a costruire, i lavori di riqualificazione di Piazza Meschio, dopo lo stop imposto nei mesi scorsi per eseguire le indagini archeologiche preventive sotto la supervisione della Sovrintendenza ai Beni Archeologici del Veneto.

Queste indagini hanno permesso di ricostruire, attraverso lo studio dei vari strati naturali del terreno, l'esatta evoluzione storica di questa piazza.

Gli strati più profondi di ghiaione hanno riportato alla luce la presenza di un'antica asta pluviale del fiume Meschio, corso che nei livelli di terreno successivi è poi scomparso per lasciare spazio alle prime presenze umane di epoca romana. Ma è a partire dai livelli datati dal Medioevo in poi che le scoperte si sono fatte più interessanti.

Risalgono al periodo medioevale i primi insediamenti umani stabili, come testimoniato dalle strutture murarie ritrovate, oltre a tre piccoli focolari e a una cisterna profonda circa 2 metri per il recupero delle acque piovane. Forse, però, il reperto più significativo è un lungo corridoio, risalente al periodo post-medievale, fatto di ciottoli che dal sagrato della chiesa conduceva fino all'asse stradale (foto sotto).

Un ritrovamento, quello del corridoio centrale, che sarà riproposto sul nuovo lastricato della piazza, a testimonianza di come un tempo appariva ai suoi frequentatori.

Una piazza su cui si affacciava, oltre alla chiesa ancora oggi visibile anche se con dimensioni diverse (i primi documenti ufficiali che parlano della Chiesa di Santa Maria in Silvis risalgono al 1255) anche un cimitero, che nel corso dei secoli (dal 1480 - anno della prima documentazione - al 1853 - anno della sua chiusura - ) fu più volte ridimensionato. Dall'area, un tempo adibita a cimitero, sono emerse grazie a queste indagini 40 sepolture (foto sotto), monete, spille, fibbie e alcuni crocifissi.

«Grazie a queste indagini - ha sottolineato l'archeologo Vincenzo Gobbo - abbiamo potuto capire meglio la storia di Vittorio Veneto», un intervento - quello della riqualificazione di Piazza Meschio - che rappresenta «un recupero importante per una parte storica della città in degrado», ha aggiunto il sindaco Gianantonio Da Re. Già, perchè sulla piazza non ci saranno più auto, che troveranno spazio nel parcheggio sotterraneo che la ditta Edilvi realizzerà sotto ai vari livelli archeologici e che, insieme al recupero dell'ex casa di riposo ora "Residenza Borgo Meschio", permetterà di riqualificare l'intera area. Frutto di un PIRUEA, progetto intervento recupero urbano edilizio abitativo, l'intervento vedo uniti pubblico, Comune di Vittorio Veneto, e privato, l'impresa Edilvi di Villorba.

Sui tempi di realizzazione Diego Pavan, direttore lavori della Edilvi, è stato chiaro: «entro settembre/ottobre 2011 concluderemo i lavori dello stabile, mentre per la piazza ci vorranno 18 mesi dalla data di autorizzazione ai lavori», permesso che il Comune rilascerà nelle prossime settimane. Il park, costo 2,5 milioni di euro, potrà ospitare fino a 100 auto (40 i posti pubblici) su due piani.

I reperti, tra questi anche i 40 scheletri, si trovano ad oggi nei laboratori della ditta incaricata alle indagini archeologiche, la Malvestio, in attesa di essere restaurati per essere esposti in uno dei musei civici vittoriesi. In quale, però, l'assessore alla Cultura Michele De Bertolis non ha voluto sbilanciarsi.

19 Ottobre - Santa Maria Annunziata

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Santa Maria Annunziata

IL LIBRO

Un «tutto esaurito» per la presentazione di un libro è fatto oggi davvero inconsueto. E' capitato venerdì, nella saletta conferenze e spettacoli dell'Oratorio di Meschio a Vittorio Veneto, quando oltre 200 persone si sono ritrovate per la presentazione, da parte di Mario Ulliana, del libro di Flavio Sanzuol «Santa Maria Annunziata di Meschio». Hanno giocato a favore dell'evento la notorietà di Sanzuol, primario medico in vari ospedali tra i quali Vittorio Veneto dal 1990 al 2000, e il tema trattato che ha spinto a saperne di più sulla storia della chiesa che ospita una straodinaria pala lignea del Previtali (1514). Un'opera che lo stesso Tiziano Vecellio si fermava ad osservare ogni volta che scendeva dal Cadore, per recarsi a Colle Umberto. Dalle origini alla situazione politica nella Marca trevigiana nei secoli XIII-XIV, dalle congregazioni laiche alla situazione della contrada a metà del XIX, dall'organo De Lorenzi del 1857 fino alle vicende dell'Oratorio, Sanzuol apre con questo libro una straordinaria finestra su un luogo (chiesa, piazza, casa di riposo, oratorio) punto di riferimento per i vittoriesi e molti visitatori.

a.v.

5 Ottobre - Meschio e chiesa in un libro

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Meschio e chiesa in un libro

VITTORIO VENETO - Un libro sul Meschio e sulla storia della chiesa di S.Maria Annunziata sarà presentato venerdì 15 alle 17.30 nell'oratorio della parrocchia di Meschio. L’incontro era stato fissato per il giorno 8, ma è stato annullato. Il libro lo ha scritto un medico, Flavio Sanzuol, che ha scoperto una quindicina di anni fa la comunità del quartiere vittoriese e rimase entusiasta della chiesa e della pala rinascimentale dell'Annunciazione di Previtali.

Fulvio Fioretti

27 Settembre - La parrocchia di Meschio ha il suo sito Internet

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(NEWS del 27 Settembre ore 16:28)

La parrocchia di Meschio ha il suo sito Internet

Un’altra parrocchia della diocesi di Vittorio Veneto si è dotata di un proprio sito Internet. Si tratta della parrocchia di Meschio, a di Vittorio Veneto, dove è parroco don Federico Gava.

Il sito, curato dal webmaster Davide De Nardi, che è anche componente del Consiglio pastorale parrocchiale, si presenta ricco di informazioni sulla comunità e sui vari gruppi e associazioni, aggiornato con informazioni varie, avvisi, il calendario delle attività, fotografie, ecc.

Per visitarlo: http://www.parrocchiadimeschio.it

18 Luglio - Doposcuola in Parrocchia

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Doposcuola in parrocchia

GLI ANIMATORI DEL GREST DI MESCHIO AIUTANO I BAMBINI A FARE I COMPITI

Novità: il doposcuola parrocchiale a Meschio. Giochi, momenti di svago ma anche di studio. L'iniziativa è nata dal gruppo giovani di Meschio che ogni anno organizzano il Grest in oratorio. «Parlando con i genitori è emerso questo bisogno, abbiamo così deciso di rimboccarci le maniche e vedere cosa si poteva fare per andare loro incontro», racconta Alice, una delle giovani animatrici che assiste il gruppo di ragazzini delle elementari e delle medie nei momenti di gioco e di studio. Ogni martedì ed ogni giovedì, dalle 15 alle 18, i genitori possono portare i loro bambini all'oratorio. Lì gli animatori, in modo gratuito e volontario, assisteranno gli scolari in vacanza a fare i compiti assegnati per l'estate. E si tratta di un'assistenza preparata visto che gli animatori frequentano l'università od hanno un diploma di scuola superiore. C'è anche il momento della preghiera e l'ora della merenda, preparata e servita con cura dagli stessi animatori a metà pomeriggio. L'iniziativa durerà fino al 31 luglio, dopodichè il gruppo dovrà lasciare l'attività per concentrarsi sulla preparazione del Grest 2010, in programma dal 23 agosto al 5 settembre. «Speriamo che i ragazzi che abbiamo seguito nello studio vengano poi a godersi un periodo di svago e divertimento in compagnia al nostro Grest», dice Elisa, un'altra delle animatrici. Un'iniziativa particolare, quella di Meschio, nata da un fecondo dialogo tra i vari componenti della vita della comunità. «Siamo felici di questo, i ragazzi frequentano volentieri ed i genitori sono entusiasti - spiegano le animatrici - In questo periodo non ci sono molti doposcuola aperti. Con ogni probabilità ripeteremo l'esperienza anche il prossimo anno». Un'esperienza ritenuta molto importante anche dal parroco don Federico Gava e dal consiglio parrocchiale, che hanno aiutato le animatrici a sviluppare l'iniziativa.

Alberto Della Giustina

9 Maggio - Il Club del Gaso

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Il Club del Gaso

TRENTA DONNE A MESCHIO

All'oratorio di Meschio si "gasia" ogni mercoledì sera, fino a tarda serata. Ossia, nella migliore delle tradizioni, si cuce, si ricama, si parla di fatti e avvenimenti recenti. E soprattutto si aiuta la parrocchia a raccogliere fondi.

Come è possibile tutto questo, lo spiega Ester Della Libera, coordinatrice del nutrito "club del gaso" di Meschio, che esiste e resiste ormai da diversi anni ed è frequentato da una trentina di persone, rigorosamente signore e signorine.

«Abbiamo continuato sulla strada avviata qualche tempo fa da Maria Luisa Piccin - spiega Ester, raccontando l'origine del gruppo - Sostanzialmente lo scopo è stare insieme, divertendosi, nello stesso tempo lavorando e aiutando la parrocchia a finanziarsi».

Oltre alle riunioni serali del mercoledì molte partecipanti lavorano anche a casa, durante la settimana. Le piccole somme ricavate dalla vendita dei prodotti artigianali durante le esposizioni vanno alla parrocchia, oppure alle missioni. I lavori di cucito del gruppo sono variegatissimi, si va dalle sciarpe decorate, passando per i maglioni finendo ai fiori per la festa della mamma.

Il "club del gaso" espone varie volte all'anno: appuntamenti fissi sono i mercatini di Natale e l'8 marzo, giorno in cui vengono proposti, oltre ai lavori di cucito, anche bellissimi fiori di cartapesta.

I prossimi appuntamenti sono per le domeniche 9 e 16 maggio: all'oratorio ci sarà il Mercatino "Lavori delle nostre mani", che ha raggiunto ormai la ventesima edizione, e che apre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19. Ricavato pro parrocchia e pro missioni.

Alberto Della Giustina

4 Aprile - Appello per la canonica

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Appello per la canonica

A MESCHIO LA COMUNITÀ SI ATTIVA

La parrocchia di Meschio compra casa per il suo parroco. Parte la raccolta fondi e la solidarietà tra i fedeli, per permettere al parroco di avere un'abitazione in cui risiedere per il servizio in parrocchia. È infatti scaduta la convenzione con l'istituto Cesana Malanotti, che in cambio dell'assistenza spirituale ai suoi ospiti concedeva vitto e alloggio ai parroci, in un piccolo appartamento in via Pontavai, interno all'ex-casa di riposo di piazza Meschio.

Già dal 2005 si sapeva che la parrocchia avrebbe dovuto trovare una sistemazione, in quanto il grosso complesso assistenziale di piazza Meschio era stato ceduto alla Edilvi, che lo sta ristrutturando per la realizzazione di appartamenti. Era quindi necessario reperire un'abitazione in sostituzione del vecchio alloggio. Per questo motivo attorno al settembre 2009 don Piergiorgio Camilotto ha stipulato un contratto preliminare con Edilvi per l'acquisto di un appartamento al piano terra del nuovo complesso, dotato anche di posto auto coperto, nel quale il nuovo parroco don Federico Gava si trasferirà per fine anno.

Una cifra impegnativa per la parrocchia, si tratta di circa 280 mila euro. Essendo la parrocchia un ente di diritto pubblico, dovrà lei stessa diventare proprietaria del nuovo immobile. Saranno proprio il lavoro di don Gava e la solidarietà dei parrocchiani a permettere l'acquisto dell'appartamento.

Intanto sono già partiti i contributi per aiutare la parrocchia: il Cesana Malanotti ha fatto dono, durante la trattativa, di un immobile del valore di circa 50 mila euro, ceduto alla Edilvi, che ha permesso di scalare questa cifra dal valore della nuova abitazione. Il Comune ha poi evitato alla parrocchia il pagamento di tutti gli oneri di urbanizzazione.

Intanto il consiglio parrocchiale e don Federico si sono attivati per la raccolta fondi: «Sono molto felice che ci sia questo movimento di persone che viene in aiuto - spiega don Federico -, le offerte e la partecipazione sono naturalmente del tutto libere. La situazione precedente era un po' particolare, non si poteva fare altro».

La notizia è rimbalzata anche sul foglietto parrocchiale, sarà possibile fare un'offerta direttamente a don Federico, andando a trovarlo in parrocchia, oppure consegnarla in modo del tutto anonimo di fronte all'altare della Madonna, in chiesa a Meschio.

Sarà altrimenti possibile fare un versamento sul conto corrente della parrocchia (Iban IT66LO890462190007000015811), intestato alla parrocchia Santa Maria Annunziata in Meschio, presso la Banca Prealpi.

Alberto Della Giustina

La solidarietà e la generosità dei parrocchiani e il contributo della diocesi (oltre agli eventuali, e graditi, interventi pubblici) sono sempre stati la soluzione in casi come questo della canonica di Meschio. Stupisce quindi che qualcuno abbia ritenuto di sollevare un polverone rispetto ad una situazione che rientra nella assoluta normalità.

Alessandro Toffoli

14 Marzo - Per Don Vittorino

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Per Don Vittorino

200 PERSONE A MESCHIO ALL’INTITOLAZIONE DELLA CICLABILE A DON FAVERO

Quasi duecento persone richiamate dal passaparola dei "mescolini" si sono radunate sabato scorso nei pressi del supermercato Lidl per la cerimonia di intitolazione della pista ciclabile alla memoria di don Vittorino Favero.

Una cerimonia tanto semplice quanto indovinata e visibilmente sentita dai presenti, molti con gli occhi lucidi quando Maria Luisa Piccin, con la voce rotta, leggeva (per i pochi che non la sapevano tutta) la storia di don Vittorino.

Non solo parroco per 26 anni di Meschio, ma anche animatore della Caritas, fondatore della Mater Dei (e infatti c'erano anche alcune mamme con i loro piccoli), e soprattutto sorridente amico di tutti. Sempre con la tonaca svolazzante a cavallo di quella bici che per l'occasione era stata spolverata e messa lì, sotto al cartello che ora ricorderà a tutti i passanti il suo nome.

Tanti i mescolini, ma anche tanti di coloro che la vita ha allontanato da Meschio. Tra la folla, l'ex parroco don Piergiorgio Camilotto, il direttore della Caritas don Ferruccio Sant, e poi don Adriano Sant, don Bruno Fava, e tanti altri. A parlare, il parroco don Federico Gava, Maria Luisa Piccin ("la Luisa", per i mescolini) per il consiglio pastorale, il sindaco Gianantonio Da Re che, colpito da così tanta gente, ha sottolineato come una così massiccia presenza fosse la miglior testimonianza del segno lasciato da don Favero, ribadendo altresì l'orgoglio della città di ospitare la Casa Mater Dei, che don Vittorino ha voluto e creato.

Dopo la preghiera rivolta dal vicario generale monsignor Martino Zagonel, e la sua benedizione alla pista e alla targa, i presenti hanno lasciato volare in cielo decine di palloncini colorati.

Alessandro Toffoli

7 Marzo - La pista ciclabile per Don Vittorino

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La pista ciclabile per Don Vittorino

SABATO 6 L'INTITOLAZIONE

Sabato 6 marzo alle 10.30 la frequentatissima pista ciclopedonale di Vittorio Veneto (quella lungo il corso del Meschio, per capirsi), sarà intitolata alla memoria di don Vittorino Favero.

Proprio nell'anniversario della nascita di don Favero (nato a Sarmede il 6 marzo 1923, e scomparso il 12 febbraio 1995), viene definitivamente accolta la richiesta della parrocchia di Meschio, e poi del Consiglio di quartiere, di dedicargli "un'area di circolazione".

La pista ciclabile va da Serravalle a San Giacomo, le targhe-cartello con l'intitolazione saranno tre (ai due estremi nord e sud, e nei pressi del piazzale del supermercato Lidl), ma la cerimonia di intitolazione in programma sabato 6 non poteva che svolgersi a Meschio: don Favero vi fu parroco per 26 anni dal 1961 al 1987, vi fondò la Casa Mater Dei, e la tenne comunque come punto di riferimento per tutta la sua vita.

Una decisione, quella di intitolargli la pista ciclabile, sicuramente azzeccata per il legame che don Favero aveva con la bicicletta, unico suo mezzo di locomozione, sul quale molti lo ricordano con la tonaca svolazzante.

La cerimonia di sabato si svolge alle 10.30 presso la targa-cartello in via Cansiglio (parcheggio del supermercato Lidl): dopo il saluto di un rappresentante della parrocchia verranno presentate alcune note biografiche di don Vittorino, quindi dopo l'intervento del sindaco ci saranno la scopertura della targa-cartello e la benedizione impartita dal vicario generale monsignor Martino Zagonel, quindi il lancio di palloncini e la posa di un mazzo di fiori.

Alberto Della Giustina

14 Febbraio - Tombe in piazza

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Tombe in piazza

LE SCOPERTE A MESCHIO DURANTE I LAVORI DAVANTI ALLA CHIESA

I lavori in piazza Meschio hanno rallentato, ma non si sono in realtà mai fermati. Passando dalla piazza, si può guardare nel cantiere e osservare le pavimentazioni e gli acciottolati della vecchia piazza, che oggi hanno visto di nuovo la luce, e che forse verranno conservati in un nuovo progetto. Si vede affiorare anche qualche tomba, nelle vicinanze della chiesa, come si usava prima delle precise disposizioni napoleoniche in merito alla sepoltura dei morti.

«I lavori si svolgeranno in due tranche, di cui la prima è già ultimata - spiega il geometra Diego Pavan, curatore dei lavori per conto di Edilvi, l'impresa esecutrice - e per ora non abbiamo trovato nulla di interessante, a parte la struttura in sé della vecchia piazza».

La Sovrintendenza aveva visionato la prima relazione, riguardante la prima tranche dei lavori, senza trovare nulla da eccepire o da valorizzare. Con ogni probabilità, non essendo cambiate le condizioni, questo avverrà anche con la seconda relazione, in preparazione in queste settimane. Si procederà quindi con i lavori.

Probabilmente verranno adottate delle modifiche al progetto della piazza, anche su consiglio della Sovrintendenza, per rendere visibile a tutti la vecchia struttura, specialmente l'acciottolato, e conservarne così la memoria. Si tratterebbe di una fondazione con mura, e di un viale processionale e pavimentazioni in acciottolato, risalenti probabilmente al Settecento, al più tardi al Cinquecento. Al margine delle fondazioni sono state ritrovate circa una ventina di tombe. Non è stato trovato alcun oggetto di vita quotidiana, nelle sepolture i resti recavano delle medagliette votive, una recava l'effigie della Madonna, purtroppo rovinate e di scarso valore. Questo anche secondo gli archeologi e gli antropologi della ditta specialistica Malvestio, incaricata da Edilvi del monitorag gio degli scavi.

Alberto Della Giustina

24 Gennaio - Padre Simao torna dagli amici di Meschio

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Padre Simao torna dagli amici di Meschio

Venerdì 22 gennaio, alle 20.30 al patronato di Meschio, arriva padre Simão Pedro Ferreira da Costa, portoghese, missionario della Consolata. Il sacerdote celebrerà la messa domenica 24 alle 10.

«Vengo ad incontrare - spiega padre Ferreira - gli amici di Meschio e ringraziarli per l'appoggio alla missione di Mecanhelas in Mozambico, in particolare il gruppo missionario Acqua Viva e le donne del mercatino. Mostrerò cosa è stato fatto con i soldi che mi hanno inviato e farò una panoramica della situazione attuale di Mecanhelas».

Anche se momentaneamente, dopo 8 anni di missione, padre Ferreira ha lasciato l'Africa: per due anni è a Milano per fare il dottorato in teologia sistematica. Al cui termine conta di tornare in Mozambico.

«La missione di Mecanhelas - spiega - ha due parrocchie, Mecanhelas e Entre-Lagos, con 170 cappelle, per un distretto che ha 200 km di diametro e circa 120 mila abitanti. Mancano elettricità, tivù, telefono, strade asfaltate, pozzi di acqua potabile...».

La missione gestisce sette scuole, sette asili, sette residenze per studenti che vivono lontano, un centro nutrizionale ed orfanotrofio che aiuta in media 122 bambini all'anno. Ma anche una scuola di informatica, con computer alimentati ad energia solare.

Di cosa ha bisogno Mecanhelas adesso?

«Con l'arrivo dell'elettricità, previsto per metà 2010, il futuro di Mecanhelas si riempirà di ulteriore speranza. Sarà importante investire in due aree essenziali per lo sviluppo: la salute e l'educazione. I bisogni più urgenti appaiono una nuova biblioteca, capace di rispondere ai bisogni dei numerosi studenti, e il miglioramento della scuola d'informatica, del centro nutrizionale e delle residenze per gli studenti. A Meschio chiedo di continuare a dimostrare interesse per queste realtà, di accompagnarci con la preghiera e se possibile sostenere anche qualche progetto che ci sta a cuore».

Tommaso Bisagno