2007

17 Ottobre - Vie le auto da piazza Meschio

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Vie le auto da piazza Meschio

Quella di Meschio sarà la prima, grande piazza della città libera dalle auto. Altre ancora sono le novità, che saranno discusse dal consiglio comunale convocato questa sera. La società Unicom ricalibrerà via della Bressana per consentire la mini-circonvallazione di San Giacomo, dalla zona industriale fino al Passante sud di Ceneda. E ancora: vicino alla nuova scuola di San Giacomo anche la palestra. Ieri le anticipazioni nella riunione della commissione presieduta da Fasan. La commissione ha preso in esame i temi all’ordine del giorno del consiglio di stasera, procedendo all’integrazione del piano delle opere pubbliche. Per quanto riguarda il Piruea «Meschio», il Comune respinge la richiesta dell’impresa Edelvi relativa al parcheggio nella nuova piazza di Meschio. Per le auto sarà disponibile soltanto il park interrato. Quella di Meschio sarà la prima piazza della città completamente libera dal traffico. Tema infuocato della seduta di questa sera sarà l’approvazione della variante per la costruzione del nuovo edificio scolastico in area Errera, davanti alla pizzeria di via Cal de Livera. «Verrà utilizzato lo stesso progetto per le scuole di Forcal - informa Fasan - Sarà una struttura molto ecocompatibile; l’energia arriverà dai pannelli solari». Fabio Garoffolo, consigliere comunale dell’Udc, ha chiesto in sede di commissione di considerare l’opportunità di realizzare, accanto all’istituto scolastico, anche la sospirata palestra di San Giacomo, quella destinata in un angolo del brolo del monastero. La commissione ha dato il via libera. Il progetto, però, ha bisogno di una seconda variante, per cui la costruzione dell’impianto sportivo avverrà in tempi più lunghi di quelli previsti per la scuola; quest’ultima sarà pronta fra un anno, come assicura il sindaco Giancarlo Scottà. I consiglieri comunali saranno chiamati a votare anche la convenzione con l’Unicom per le strade di accesso all’ipermercato di via Matteotti. E’ prevista la bretella di collegamento con la statale di Alemagna. All’interno, ci vorranno tempi piuttosto lunghi perché si completi il Passante, fino al casello autostradale di Cozzuolo. Il vicepresidente della provincia, Floriano Zambon, ha ipotizzato il 2010. Nell’attesa, dunque, si dovrà puntare su uno sfogo verso la zona industriale. Unicom si è detta disponibile a farsi carico della ristrutturazione di via Bressana, permettendo in questo modo un collegamento con la viabilità interna che scende verso via Cal De Livera e l’area delle fabbriche. Si materializzerà, dunque, una minicirconvallazione per San Giacomo. «Ho fatto scrivere - informa al riguardo Garoffalo - che questo indispensabile intervento su via della Bressana non deve considerarsi sostitutivo della direttrice verticale tra il futuro passante di Ceneda bassa e la zona industriale, per il traffico leggero e quello pesante. Solo a quel punto San Giacomo potrà tirare un sospiro di sollievo: avrà a disposizione l’attesa circonvallazione».

Francesco Dal Mas

22 Luglio - Manca il coraggio di un impegno

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Manca il coraggio di un impegno

INTERVISTA A DON PIERGIORGIO SUL TEMA DEL MATRIMONIO

«Sono convinto che in sofferenza non sia tanto il matrimonio religioso, quanto proprio l'istituto del matrimonio, nel senso che i giovani hanno difficoltà a prendere una decisione pubblica, che li impegna».

Don Piergiorgio Camilotto, parroco da nove anni a Meschio, interpreta così i numeri che abbiamo sottoposto alla sua attenzione. Numeri che, stando alla sua parrocchia, già immaginava: nell'ultimo decennio 75 matrimoni, nel penultimo 130.

«Anche l'aumento delle convivenze testimonia la paura di impegnarsi in una condizione fragile come si ritiene sia la famiglia. Avverto nelle coppie una sorta di sospetto reciproco, di mancanza di fiducia: un atteggiamento che non vuole incolpare il partner, ma è quasi viscerale. E c'è per ogni tipo di matrimonio, per la paura di vincolarsi in una situazione giuridica. E in questo quadro qualcuno pensa di inserire pure i Dico... un'altra gabbia normativa quando già si evitano quelle esistenti. Pane per gli avvocati.

Cala la disponibilità di unirsi in matrimonio con lo spirito di firmare una cambiale in bianco, cala la disponibilità ad impegnarsi fino in fondo, a modularsi nei problemi, alla rinuncia reciproca. Si fatica a capire che di fronte ad una persona che si dona a te la disponibilità deve essere reciproca e totale».

Come spiega questo atteggiamento?

«È figlio della televisione, di una cultura imperante. E l'aumento di separazioni, di storie finite male certo non aiuta. La sofferenza causata dalla fragilità familiare è causa di tante tragedie di cui si sente parlare ogni giorno».

Le convivenze aumentano.

«Il fatto che sette-otto su dieci coppie che si sposano provengano da una condizione di convivenza dimostra che c'è questa paura, che si prova prima a fare un po' di strada assieme, per poi dec idere se impegnarsi».

Anche l'età media degli sposi aumenta.

«Certo, è raro che oggi arrivino fidanzati con meno di 30 anni, perché gli anni di studio sono aumentati, e studiano pure tutte le donne. Anche l'autonomia economica delle donne ha una ripercussione negativa sulla stabilità della coppia. L'allungarsi dell'età da single causa poi un irrigidimento della duttilità nel rapporto con l'altro. Alle famiglie che tengono in casa i figli finché sono adulti dico sempre che il cordone ombelicale va reciso senza aspettare troppo».

Nel calo dei matrimoni incide anche l'aspetto economico?

«Sicuramente. Più volte mi sento dire: "Ma sa quanto costa sposarsi, tra vestito, pranzi, foto, bomboniere...". Sono tutti aspetti che la società ha spinto e ora spaventano, sembra che non vi si possa rinunciare. E poi la casa... Invece ricordo famiglie, anni fa, che si sposavano e andavano a vivere senza nemmeno i mobili».

E il valore del matrimonio come sacramento?

«Non c'è la consapevolezza della grazia del sacramento, non sempre si capisce come il matrimonio religioso sia un completamento del battesimo. Però sentono il bisogno dell'aiuto di Dio, e vogliono promettersi fedeltà davanti a Dio...».

Come vanno i corsi pre-matrimoniali?

«I numeri sono confortanti: nel 2006/2007 una cinquantina di coppie in città li hanno seguiti. Tra esse ce ne sono anche di già conviventi. L'approccio di fronte ai corsi è diverso: c'è chi arriva ben disposto, chi invece parte per "vedere cosa succede". Alla fine però sono tutti contenti, anche nell'affrontare concetti come l'indissolubilità del matrimonio e l'impegno verso i figli. C'è stato un caso di un amministratore pubblico che dopo quell'esperienza ha pensato di avviarne una di analoga anche per i matrimoni civili».

Don Piergiorgio, alla fine restiamo ottimisti?

«Sono convinto che il senso di responsabilità delle persone alla fine porti a pensare che quella del matrimonio sia la strada giusta. Per parte nostra, stiamo cercando di adeguare anche i corsi prematrimoniali ad una realtà che cambia».

Alessandro Toffoli

4 Marzo - Meschio - Patronato, ecco i lavori progettati da Paola

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Patronato, ecco i lavori progettati da Paola

Nuovo look per l'area esterna dell'oratorio di Meschio. Al posto dei sassi ci sarà un campo di calcio erboso e un'area asfaltata. Basta con le ginocchia sbucciate dei giovani calciatori. Nella parte sud del cortile è stata messa una superficie mista di terra e sabbia dove poter seminare l'erba. Nell'area della parte centrale, dopo aver fatto tutti gli scoli dell'acqua, è stato messo invece l'asfalto. E la rampa di accesso sarà a misura di disabili.

Questo progetto è stato l'ultimo realizzato dall'architetto Paola Pocchiesa Cantaro (nella foto) morta prematuramente la scorsa estate per una emorragia cerebrale. «Sarà un lavoro che dedicheremo a lei - fanno sapere in parrocchia». Per questi interventi i costi si aggirano sui 35 mila euro. «Abbiamo finanziamenti per metà -afferma il parroco don Piergiorgio Camilotto-. Il resto sarà a carico della parrocchia di Meschio». Per la festa patronale che si festeggia a metà maggio dovrebbe essere tutto concluso.

Con la ristrutturazione del complesso della ex Casa di Riposo partiranno anche i lavori della nuova canonica. Ristrutturando la piazza ci sarà bisogno di tinteggiare le due pareti laterali della chiesa e completare una parte della facciata che è ancora grezza.

Francesca Gallo

11 Febbraio - Meschio - Riecco in scena la Compagnia degli Anta

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Riecco in scena la Compagnia degli Anta

Troppi i complimenti ricevuti alla "prima" di maggio 2006, in occasione dei festeggiamenti patronali, per non decidere una replica. E così eccoli: sabato 10, alle 20.30 al teatro del patronato di Meschio, la Compagnia degli Anta di Meschio, ovvero i giovani in spirito più che in anagrafe e alcuni altri giovani in ambo le categorie, riportano in scena il loro cavallo di battaglia "Se no ghe fusse mi", atto unico di Elia Lockmann.

Attori: Bruna Bobbo, Giampaolo Frassinelli, Samuela Marangoni, Bruno Stella, Ivonne Zanchetta Campodall'Orto, Marco Simeoni, Mario Dalle Crode.