2006

23 Novembre - I nonni di Meschio vanno in via Palmanova

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I nonni di Meschio vanno in via Palmanova

La storica casa di riposo di Meschio ha chiuso i battenti. Tutti gli anziani sono stati trasferiti nella nuova struttura di via Palmanova. Si è unita a loro anche una sessantina di ospiti di villa delle Rose. Una pagina di storia vittoriese si chiude. Il quartiere di Meschio cambierà volto con il piano di recupero presentato dall’impresa Edilvi di Villorba. Il nuovo Cesana Malanotti ha trovato casa nella cittadella assistenziale di fronte all’Ospedale di Costa. Ospita ora 60 anziani a Casa del Sole e 120 a Casa Arcobaleno. Al primo piano di villa delle Rose sono rimasti 52 anziani, ma è una soluzione transitoria. Proprio nel giorno del trasloco a Casa Arcobaleno, a San Vendemiano il primo camion dell’impresa Carron è entrato nel cantiere della futura casa di riposo per 60 anziani e 30 disabili gravi. A gestirla sarà il Cesana Malanotti. Il trasloco da villa delle Rose non sarà comunque prima del 2009. Anche a Meschio si attendono ruspe e gru. «Fosse per noi - dice Diego Pavan, presidente di Edilvi - cominceremmo a lavorare anche domani. Ma c’è di mezzo la burocrazia. La variante urbanistica è a Venezia per l’approvazione della Regione». Il progetto, che ha avuto il benestare della Soprintendenza, prevede case, uffici e negozi, oltre alla sistemazione della piazza antistante la chiesa. Il consiglio di quartiere ha criticato la scarsità di parcheggi, ma il consiglio comunale ha già dato il via libera all’operazione. «Se tutto andrà bene - dice Pavan - i lavori potrebbero partire a primavera. Tempo due anni e sarà inaugurato il nuovo Meschio». Il taglio del nastro di Casa Arcobaleno è fissato per il 16 dicembre.

10 Settembre - Soddisfattissima!

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Soddisfattissima!

ELISA SONEGO, ORGANIZZATRICE: IL SUO BILANCIO DEL GREST DI MESCHIO

Fiumi di lacrime e grandi applausi da parte di animatori e genitori alla serata finale del grest 2006 di Meschio. Sabato sera 2 settembre i bambini dell'attività "Arcobaleno", iniziata il 21 agosto, si sono esibiti per i genitori in un magnifico spettacolo, ricco di scenette, balletti, pubblicità e risate.

Gli organizzatori del grest, Daniele Martin ed Elisa Sonego hanno potuto usufruire del costante aiuto e disponibilità di don Piergiorgio, parroco di Meschio. Ed è proprio Elisa a raccontarci meglio il funzionamento delle attività:

Com'erano suddivise le giornate dell'attività Arcobaleno?

«Al mattino, alle 8.45, la giornata iniziava con bans e danze coinvolgenti. Uno dei momenti clou era quindi la scenetta quotidiana interpretata dagli animatori, che venivano presi dai bambini come modello per la recita finale. Tutti comunque fornivano un valido aiuto alla realizzazione dello spettacolo, impegnati tra balletti, pubblicità e scenografie. Alle 14.45 le attività riprendevano con i lavoretti manuali che costituivano l'antipasto per i giochi».

Come sono stati organizzati i giochi?

«Ogni giorno c'era un gioco con tema preciso, ad esempio la giornata dello sport, la giornata dell'acqua, il quiz show, "Viaggio intorno al mondo", il Meschiopoli, la caccia al tesoro. Ogni gioco si prefiggeva di stimolare la creatività e la collaborazione reciproca tra i bambini, cercando allo stesso tempo di divertire ed essere originale.

Come organizzatrice, sei rimasta soddisfatta?

«Sì, decisamente. Le difficoltà iniziali dovute alla mancanza di animatori sono state superate con l'impegno di quanti si sono aggiunti progressivamente al gruppo iniziale, che non contava neppure dieci persone. A ciò va aggiunta la giovane età di molti dei nostri ragazzi, che si affacciavano per la prima volta nel mondo dell'animazione. Con il passare dei giorni tuttavia, si è creato un gruppo affiatato che ha saputo superare insieme ogni ostacolo e problema. I bambini hanno potuto quindi divertirsi in un clima d'assoluta armonia e serenità, come manifesta la splendida serata finale».

Paolo Prevedello

3 Settembre - Scoperto a Meschio un ritratto di Mons. Malanotti

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Scoperto a Meschio un ritratto di Mons. Malanotti

PARROCO A COLLE E FARRA NELL’800

Dalla storica piazza principale di Ceneda, sul lato nord del Seminario vescovile, si prolunga la via che porta il nome di Giampaolo Malanotti.

La gente - non c'è da meravigliarsi - ignora chi sia questo personaggio e le sue straordinarie benemerenze.

Giampaolo Malanotti (1769-1838) era di origine veneziana e apparteneva a una famiglia molto ricca. Tra l'altro essa disponeva di notevoli possedimenti a Tezze dove, non a caso, ancor oggi c'è un borgo Malanotte.

Venuto a stabilirsi nella nostra diocesi - non conosciamo le circostanze - si fece sacerdote, e non tardò a distinguersi come uno dei membri più rappresentativi del clero cenedese.

Fu successivamente arciprete di Colle Umberto (1804-1817), arciprete e vicario foraneo di Farra di Soligo (1817-1827).

In quegli anni esercitò pure la carica di Ispettore scolastico del Distretto Elementare di Valdobbiadene.

Nel 1827 fu promosso canonico della Cattedrale di Ceneda e insignito del titolo di Cameriere Segreto del Papa.

Condusse sempre una vita molto attiva e ricca di iniziative pastorali, a favore in primo luogo della povera gente.

Ebbe a cuore l'educazione della gioventù, impegnandosi quant'altri mai a sostegno della scuola elementare, avviata a quel tempo dal governo austriaco, ma riservata ai ragazzi.

Ci spiace non avere spazio per informare i lettori circa le forti divergenze sorte tra monsignor Giampaolo Malanotti e il suo vescovo Bernardo Squarcina, il quale propugnava con ostinazione l'accesso alla pubblica istruzione anche alle fanciulle. Altri tempi!

Divenuto sempre più cagionevole di salute, dopo aver rinunciato al canonicato, morì nel 1838.

Lasciò per testamento tutta la sua cospicua sostanza alla Deputazione Comunale di Ceneda, a sostegno degli istituti di pubblica beneficenza: ospedale, casa di ricovero, eccetera.

Ancor oggi l a donazione Malanotti continua a beneficare le pubbliche istituzioni di carità.

Nella sagrestia della Cattedrale di Ceneda si conserva di lui un busto in marmo, opera dello scultore vittoriese Luigi Borro (1826-1886), con l'iscrizione: "A Giampaolo Malanotti - Canonico, C. S. di P. Gregorio XVI - insigne esempio di generosa carità - la civica riconoscenza - Q.P.M.C. 1860".

In una stanza-deposito, sopra la vecchia sagrestia della chiesa parrocchiale di Meschio, di recente è stato per fortuna riscoperto un ritratto - forse unico - di monsignor Giampaolo Malanotti. Esso viene qui pubblicizzato per la prima volta. È opera pregevole attribuita al pittore cenedese Antonio Del Favero (1842-1908).

Rino Bechevolo

2 Luglio - Come al Foro Boario

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Come al Foro Boario

ANCHE A PIAZZA MESCHIO IN ARRIVO UN GRANDE POSTEGGIO INTERRATO.CON ANNESSE POLEMICHE

E' arrivato l’ok per i due Piruea di Meschio. L’approvazione è avvenuta durante il consiglio comunale della scorsa settimana, pur con qualche correttivo.

Sull’operazione Meschio non mancano però le polemiche. Il recupero della piazza davanti alla chiesa andrebbe a ridurre i parcheggi pubblici. Neanche una quarantina, contro i 90 privati che verrebbero realizzati. Su questo punto si è levata la protesta dell’opposizione per i tagli drastici alla sosta pubblica. «Ci sarà un terzo di parcheggi per tutti in meno rispetto a oggi» ha evidenziato Giovanni Napol dei Ds. Mentre Adriana Costantini ha fatto notare che 32 parcheggi di superficie saranno collocati sotto le finestre degli appartamenti verso il lato sud della piazza.

L’operazione sancita dal Piruea, del valore di 7 milioni di euro, partirà nel 2007 e si concluderà nel 2009. L’intervento propone la riqualificazione degli spazi e il recupero della pedonalità della piazza, spostando parte delle auto in un parcheggio che sarà a due piani, seminterrato e interrato.

Negli immobili della vecchia casa di riposo saranno costruiti negozi e appartamenti.

Nel medesimo complesso verrà realizzata la nuova canonica per il parroco, nell’ala dove ora è ospitato provvisoriamente il Museo dell’Arte Bambina.

Sull’“operazione Meschio” era calato il no dell’uscente consiglio di quartiere. Secondo il presidente uscente, Aldo Piaia, quel fabbricato doveva avere un utilizzo pubblico, come previsto dal testamento dei Cesana.

Francesca Gallo

2 Luglio - Nuovi parcheggi, nuove facciate

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Nuovi parcheggi, nuove facciate

Non è solo la superficie di piazza Meschio a necessitare un lifting. Come ci fa notare il parroco don Piergiorgio Camillotto, la parte centrale della chiesa avrebbe bisogno di una risistematina, e così pure l'edificio del bar Alla Pesa, l'unico su quel lato a non essere rimesso a nuovo. E se la facciata dell'ex Cairoli diventasse un po' più decorosa...

28 Maggio - Meschio - Carlo Casagrande crea "Mamma, ho perso la band"

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Meschio - Carlo Casagrande crea "Mamma, ho perso la band"

Novità nella tradizione. Questa la strada intrapresa dai giovani di Meschio che "ab immemorabili", per dirla con il nostro collaboratore Mario Sanson, realizzano uno spettacolo teatrale in occasione dei festeggiamenti patronali.

Tradizione perché - e ci mancherebbe altro!- tornano in scena anche quest'anno: l'appuntamento per tutti è domenica alle 21 al patronato con "Mamma ho perso la band". Ma poi un tris di novità. La forma: non più musical, ma prevalenza di recitato sul cantato. Il cast, con numerosi esordienti ad affiancare vecchie volpi del palcoscenico di via Celante. E soprattutto l'autore del testo e delle musiche attorno a cui si sono impegnati per mesi gli attori. Il "dottor musical" Luigi Naibo ha infatti - volentieri!- ceduto l'onore e l'onere della creazione a Carlo Casagrande, 20 anni.

«È la prima volta- racconta Carlo- che scrivo uno spettacolo teatrale. Ho pensato a come sarebbe stato divertente mescolare delle esperienze personali con le caratteristiche principali della commedia».

Cosa hai raccontato nella tua storia?

«Di un ragazzo che viene lasciato dalla band musicale con la quale suonava e nello stesso tempo anche dalla morosa (questo non mi è mai successo....almeno per adesso!). Ma grazie alla sua famiglia e al talento, che in precedenza ostentava un po' troppo, riesce a riformare una band ed a partecipare ad un concorso tra gruppi musicali, vincendolo. Il messaggio è chiaro: nella vita chi ti da la forza è la famiglia. Oltre alla musica...almeno per me!».

Come è stato il "passaggio del testimone" con Naibo?

«Ringrazio pubblicamente Mauro Cattelan e Francesco Neglia per l'aiuto datomi fin dall'inizio ed il "Doctor" per avermi insegnato come gestire al meglio un gruppo teatrale e la realizzazione di un recital».

Tommaso Bisagno

28 Maggio - La compagnia degli anta

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La compagnia degli anta

Rieccoli! E non pensiate che vadano in "pensione"! La "Compagnia degli Anta" riprende la scena dell'oratorio di Meschio sabato 27 maggio alle 20.30 con la commedia in un atto unico di Elia Lockmann "Se no ghe fusse mi".

Si definiscono di "una certa età" e magari ce l'hanno. Ma con l'età si sono portati appresso per tanti anni la voglia di ritornare sul palcoscenico. Non potevano dimenticarsi la vecchia "Filodrammatica Vittoriese" degli anni '70 ed '80 ed il regista di allora Franco Gentile. Il primo nuovo debutto alla festa della Madonna della provvidenza nel 2004 con "Baruffe Chiozzotte", lo scorso anno con "Gnente de novo" di Gallina, ed ora Lockmann.

La Compagnia si è rinnovata con la presenza di due attori giovani, Samuela Marangoni e Marco Simeoni.

La regia è sempre di Marilena della Giustina. Per due pomeriggi alla settimana si trovano a fare le prove ed ogni volta si rinasce. Magia del palcoscenico, entusiasmo di dare e, aggiungo personalmente, orgoglio di essere ancora pieni di vitalità.

Isabella Mariotto

28 Maggio - Teatro triplo nelle parrocchie

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Teatro triplo nelle parrocchie

PRIME DEGLI SPETTACOLI DEI GIOVANI DI SS PIETRO E PAOLO E MESCHIO E DELLA “COMPAGNIA DEGLI ANTA”

C'è ancora una gran voglia di palcoscenico nelle parrocchie.

Tre "prime" nel prossimo fine settimana lo testimoniano.

C'è chi come i giovani di Meschio produce ogni anno senza sosta uno spettacolo teatrale, con un nocciolo duro di attori ma anche nuovi ingressi; chi come i colleghi di Santi Pietro e Paolo sceglie il musical anche come metodo per unire il gruppo integrando i nuovi, e lancia ponti verso altre parrocchie, Carpesica; chi ancora, come la "Compagnia degli Anta" di Meschio, decide che la passione giovanile per il teatro non ha motivo per essere una passione solo giovanile, e ritorna sul palco.

Tratti comuni? Veicolare attraverso lo spettacolo e condividere con gli spettatori qualche riflessione e messaggio per non dimenticare qualche Valore; ed ancor di più, costruirsi un'eccellente occasione per soddisfare ancora la voglia di stare insieme, ed insieme costruire qualcosa.

Controindicazioni? Nessuna. Però se la prossima volta vi mettete d'accordo ed evitate la concomitanza tra le "prime"...Perché farsi concorrenza da soli?

Tommaso Bisagno

21 Maggio - Ricami per Guanambì e mostra di Piccin

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Ricami per Guanambì e mostra di Piccin

FESTEGGIAMENTI A MESCHIO

Prende il via domenica 21, con la messa solenne alle 10, la festa della Madonna della Divina Provvidenza a Meschio. Nell'occasione resterà aperta anche nel pomeriggio la cappella della Provvidenza, dalle 15 alle 18.

Alle 12.30 si terrà il pranzo comunitario in patronato, seguito alle 15 dall'inizio dei giochi, ma anche della gara di torte. Un concerto è in programma alle 20.30, inframmezzato dalla tombola di beneficenza pro oratorio.

Il mercatino "Lavori delle nostre mani", con ricami e vestitini preparati dalle donne della parrocchia offerti a beneficio di un progetto per i ragazzi di Guanambì, terra brasiliana per cui tanti vittoriesi si sono spesi, sarà aperto domenica 21 dalle 11 alle 12 e dalle 15 alle 21; giovedì 25 dalle 18 alle 20; e domenica 28 con lo stesso orario della domenica precedente. Contestualmente sarà allestita anche una mostra di quadri e sculture di Moreno Piccin.

Il fine settimana successivo, come tradizione, arricchirà i festeggiamenti con il gusto e le risate del teatro. Sabato 27 in patronato alle 20.30 la commedia "Se no ghe fusse mi" proposta dalla compagnia degli Anta; domenica 28, stessi luogo ed ora, "Mamma ho perso la band" scritta da Carlo Casagrande di Meschio e interpretata dal gruppo dei giovani che solitamente realizza il recital. Entrambi gli spettacoli sono delle "prime"; ne riparleremo più approfonditamente la prossima settimana.

Tommaso Bisagno

19 Febbraio - Meschio cambia canonica

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Meschio cambia canonica

VENDITA E LAVORI DEL CESANA PORTANO AL TRASLOCO: SARÀ PIÙ VICINA ALLA CHIESA

A Meschio arriva una nuova canonica. E dopo ben 170 anni sarà di proprietà.

Il 31 gennaio scorso è stato siglato un protocollo di intesa tra diocesi di Vittorio Veneto, Istituto Cesana Malanotti e la parrocchia stessa. Il nuovo assetto dell'Istituto ha reso necessario di rivedere gli antichi vincoli testamentari risalenti al 1836. L'accordo che portava la firma del canonico Pier Paolo Malanotti, prevedeva che le Opere Pie si impegnassero a "concedere in uso perpetuo al novello parroco di Meschio e ai suoi successori" l'alloggio in cambio dell'assistenza religiosa agli anziani della casa di riposo. Il parroco di Meschio è tutt'ora ospitato in un edifico di proprietà dell'Ipab. Questo, come tutti gli altri edifici della storica Casa di Riposo, saranno venduti alla ditta Edilvì di Villorba come parte del pagamento della nuova struttura per anziani in costruzione in via Palmanova vicino all'ospedale.

Per evitare che la parrocchia rimanesse senza canonica, è stato trovato un accordo. Il Cesana Malanotti cederà infatti a titolo gratuito alla ditta di Villorba un vecchio edificio che sarà demolito, recuperando così metri cubi preziosi per la ristrutturazione. In cambio riconoscerà alla parrocchia oltre 46 mila euro. Questa cifra verrà scalata dal prezzo per l' acquisto di circa 150 metri quadrati di superficie edificabile che la diocesi ha contrattato con la stessa Edilvì. Il costo per la diocesi sarà di 223 mila e 200 euro.

Alla fine di questa operazione la parrocchia avrà a disposizione una nuova canonica di proprietà nell'ala (dell'attuale Cesana) adiacente alla chiesa di Meschio.

Proprio quest'ala sarà la prima ad essere ristrutturata già a partire dai primi mesi del 2007 . Fino a che non ci sarà la nuova canonica, il parroco conserverà l'attuale abitazione.

Francesca Gallo