2009

27 Dicembre - Maria, la prima che accolse il Salvatore

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Maria, la prima che accolse il Salvatore

ARTE / SEI OPERE DIOCESANE CHE PARLANO DI NATALE

ANDREA PREVITALI

Annunciazione

Olio su tavola, 1502 ca.

Vittorio Veneto, Chiesa parrocchiale dell'Annunciazione del Signore (Meschio)

Il filosofo Søren Kierkegaard scriveva: "I due mondi da sempre separati, il divino e l'umano sono entrati in collisione in Cristo. Una collisione non per un'esplosione ma per un abbraccio". Ebbene, questo abbraccio, questo gesto supremo di Dio che dona agli uomini il Figlio suo, passa attraverso Maria, la sua accettazione gioiosa ed incondizionata.

L'umiltà e la consapevolezza di colei che si fa "serva del Signore" si colgono con forza nel capolavoro del maestro bergamasco Andrea Previtali, che ci ha lasciato un'immagine densa di significati, un tentativo di sintesi cristologica, come lo è lo stesso brano dedicato all'annunciazione nel Vangelo di Luca (1, 26-38). Previtali ambienta l'evento in una stanza da letto inondata di una luce cristallina; è la luce divina che raggiunge la terra, avvolge le cose, ne rivela la sostanza. E di luminoso biancore appare rivestito l'angelo, inginocchiato in segno di rispetto; ha già manifestato il grande annuncio a Maria, che compare in atteggiamento orante, con la mano sinistra sul cuore, ad indicare il luogo del nuovo incontro tra Dio e l'Uomo, vero spazio dell'Incarnazione del Verbo. E si presentano al nostro occhio numerosi dettagli che, ritmicamente, condensano in un'unica raffigurazione la vita, la morte e la risurrezione di Cristo.

13 Dicembre - "Mi sento accolto"

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"Mi sento accolto"

CISON E TOVENA / IL PARROCO DON CAMILOTTO

Se già per un prete nel pieno delle forze non deve esser facile passare da una a due parrocchie e da una realtà cittadina a quella di paese, immaginiamo quale fatica (umanissima) debba aver fatto don Piergiorgio Camilotto a lasciare, a 72 anni, Meschio per andare parroco a Cison e Tovena. Ma «ho fatto e vivo il passaggio con molta serenità, anche perché l'accoglienza è stata calda e affettuosa in tutte e due le comunità - racconta -. Qui la presenza del sacerdote è ancora importante».

Quali le differenze con la città?

«Ho trovato due paesi in cui le relazioni sono ancora forti, le persone si conoscono, si preoccupano l'una per l'altra, si incontrano. Una dimensione del convivere che in città si è un po' persa. Ho anche trovato un laicato corresponsabile e autonomo, ci sono uomini e donne che rispondono all'esigenza del nostro tempo di una presenza attiva dei laici nella pastorale».

Come si sta muovendo?

«Sto prendendo visione di ciò che c'è, del molto che c'è. In questo primo anno per me è importante rendermi conto dell'attività pastorale esistente nei tre àmbiti fondamentali: liturgia, catechesi e carità».

Ha dovuto ridurre le celebrazioni?

«I due ex parroci, don Venanzio e don Livio, continuano a risiedere rispettivamente a Cison e a Tovena, e così mi aiutano nel servizio liturgico. Certo, se fossi solo dovrei ridurre il numero delle celebrazioni».

Per la pastorale prevede attività in comune?

«Col tempo alcune iniziative verranno unificate. Partiamo con la celebrazione della cresima che sarà unica, per entrambe le parrocchie, a Cison».

Come valuta la collaborazione a livello foraniale?

«C'è un buon programma di formazione e di preghiera. Ho accolto con molto favore qu esto progetto. Penso anche che si debba cooperare a livello di unità pastorale».

Cison e Tovena sono parrocchie dotate di un ricco patrimonio storico e artistico. Quale lo stato di conservazione?

«Negli anni passati si è lavorato molto sul patrimonio in entrambe le parrocchie. Non mi pare vi sia la necessità di particolari lavori. A Tovena sta terminando l'intervento sull'ex asilo che ospiterà gli incontri di catechismo e il museo parrocchiale».

Altra caratteristica di questi paesi è la forte presenza associativa, anche in risposta allo spopolamento.

«Le associazioni mi hanno voluto coinvolgere fin dall'inizio. C'è una bella ricchezza di relazioni umane e di impegno».

Federico Citron

1 Novembre - Emozione a Meschio per l'ingresso di Don Federico

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Emozione a Meschio per l'ingresso di Don Federico

Perfino lacrime di commozione, ci raccontano, da parte di qualcuna delle decine di persone sono venute a Vittorio Veneto da Busco, Rustignè e San Nicolò per accompagnare il loro ex parroco don Federico Gava, che domenica 25 ottobre ha fatto il suo ingresso ufficiale come parroco di Meschio. La cerimonia è stata presieduta da don Luigino Zago, presente anche il vicario foraneo don Fabrizio Mariani. «Durante la celebrazione - racconta un parrocchiano di Meschio - era visibile l'emozione di don Federico. All'omelia ha detto che conta sulla collaborazione di tutti noi, e ci ha chiesto di sostenerlo con la preghiera. Ha poi ricordato che una grande influenza sulla sua vocazione l'ha avuta da un parroco di Meschio del passato: don Vittorino Favero».

La parrocchia ha fatto a don Federico dei doni dal valore simbolico: le chiavi della chiesa, perché "questa chiesa è la casa di Dio e anche la nostra casa", dei fiori come segno di festa, una busta con delle offerte per la carità e infine una mappa delle vie della parrocchia con l'augurio a don Federico di poter "andare incontro alla parte del popolo di Dio che ora gli viene affidata: e perché il Signore, che è via, verità e vita, e che ha costituito il nostro parroco come suo ministro, lo guidi per le vie della nostra parrocchia".

La messa di ingresso di don Gava viene trasmessa in replica fino a domenica 1 novembre sull'emittente parrocchiale La Tenda Tv, sul canale 19 Vhf.

Tommaso Bisagno

25 Ottobre - Don Gava a Meschio

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Don Gava a Meschio

DOMENICA 25 ALLE 18.30 COL VESCOVO L’INGRESSO DEL NUOVO PARROCO

Sarà il vescovo Corrado, domenica 25 ottobre alle 18.30 a Meschio, a presiedere il rito d'ingresso del nuovo parroco don Federico Gava.

Nato a Sacile nel 1955, sacerdote dal 2001, da cinque anni don Federico era parroco di Rustignè, Busco e San Nicolò.

«Quella di Rustignè, Busco e San Nicolò è stata la prima esperienza da parroco: prima ero stato amministratore parrocchiale di Tempio di Ormelle. Là lascio tante amicizie, e un'esperienza forte; a Meschio arrivo in una comunità nuova per me, tutta da scoprire: sono animato da uno spirito di servizio e pronto ad affrontare le situazioni che si presenteranno di volta in volta, conoscendo la realtà».

Don Federico Gava si è trasferito solo da qualche giorno nella canonica di via Pontavai, ma già in precedenza ha incontrato i suoi nuovi parrocchiani e il suo predecessore.

«Ho visto due volte don Piergiorgio, e incontrato il consiglio pastorale. Ho cominciato a conoscere le molte realtà e iniziative che si svolgono in parrocchia, il gruppo dei giovani, le signore del gruppo missionario».

Come affronta questa nuova esperienza?

«Con l'animo aperto alla novità, e affidandomi al Signore perché mi accompagni. E con una certa preoccupazione per le difficoltà e fatiche che comporta lasciare comunità che hai conosciuto e con cui ti sei affiatato».

Alessandro Toffoli

27 Settembre - Don Piergiorgio saluta Meschio

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Don Piergiorgio saluta Meschio

Don Piergiorgio Camilotto saluta domenica 27 settembre alla messa delle 10 la comunità di Meschio, nella quale è stato parroco per 11 anni. Domenica prossima 4 ottobre, nella messa presieduta dal vescovo Corrado, farà il suo ingresso nella nuova parrocchia di Tovena (e la domenica successiva in quella di Cison).

20 Settembre - Don Camilotto saluta il 27

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Don Camilotto saluta il 27

Don Piergiorgio Camilotto (nella foto) saluterà la sua comunità di Meschio alla messa delle 10 di domenica 27 settembre. L'ingresso del nuovo parroco don Federico Gava, che ha già incontrato il Consiglio pastorale di Meschio e sta prendendo contatti con tutti i gruppi, avverrà domenica 25 ottobre alle 18.30.

Don Camilotto celebrerà il suo ingresso nella parrocchia di Tovena domenica 4 ottobre alle 17.30, e in quella di Cison di Valmarino domenica 11 ottobre alle 10.

17 Settembre - Reperti, ancora uno stop al cantiere

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Reperti, ancora uno stop al cantiere

Ancora stop al cantiere di piazza Meschio. Lo hanno deciso le Soprintendenze di Padova e Venezia. Il summit si è svolto martedì scorso alla presenza dell’impresa Edilvi, il sindaco Toni Da Re, i dirigenti del Comune e la Sovrintendenza. I lavori sono bloccati da circa un mese dopo che dagli scavi sono stati portati alla luce reperti archeologici. Tra questi due scheletri umani, un pozzo e mura antiche. «C’è necessità di approfondire le indagini archeologiche - fa sapere Diego Pavan dell’Edilvi - tra 15 giorni potremo saperne di più dopo che presenteremo tutta la documentazione alla Soprintendenza». Le mura che sono state trovate si riferiscono a fondazioni della chiesa di piazza Meschio risalenti al 1700. Più in profondità sono stati trovati una trentina di sassi. L’assenza di malta lascia aperto l’interrogativo se si tratti di un manufatto artificiale di epoche precedenti o di un deposito naturale.

Francesca Gallo

13 Settembre - Meschio diventa Narnia

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Meschio diventa Narnia

GRAZIE AL GREST 2009

"Le cronache di Narnia", le avventure di un gruppo di bambini del reame di Narnia, dove gli animali parlano, la magia è comune e il bene è in lotta con il male, sono state il filo conduttore dell'edizione 2009 dell'attività Arcobaleno della parrocchia di Meschio.

Circa 60 bambini e ragazzi, dai 5 ai 13 anni, guidati da una ventina di animatori, hanno partecipato ad uno degli ultimi Grest estivi, che si è chiuso, dopo due settimane, sabato 5 settembre. Dalla mattina al tardo pomeriggio lavoretti, momenti di riflessione, attività creative e di gruppo hanno animato le varie giornate, con l'obiettivo di preparare uno spettacolo teatrale con i fiocchi per genitori e amici e dare un caloroso saluto al parroco, don Piergiorgio Camilotto, che a breve lascerà la parrocchia.

«Abbiamo scelto quest'anno Le cronache di Narnia perché è un racconto poco conosciuto dai bambini - spiega Elena Armellin, una delle animatrici - una storia difficile da mettere in scena e che abbiamo personalizzato con musiche e balletti moderni, ma ce l'abbiamo fatta! Tutti i ragazzi hanno dato il loro contributo: chi preparando le coreografie, chi recitando, chi ballando». E il pienone della sala parrocchiale alla serata finale ne testimonia il successo. Non sono mancati, come ogni buon Grest, bans e giochi «innovativi, inventati da noi animatori con tanta fantasia, non il solito calcio, pallavolo, eccetera», precisa Elena. A conclusione del Grest un lavoretto, un mazzo di fiori-messaggi preparato da tutti i ragazzi, è stato donato come ricordo al parroco.

Claudia Borsoi

13 Settembre - Meschio, reperti sotto la piazza

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Meschio, reperti sotto la piazza

SCOPERTI OSSA UMANE E MANUFATTI DEL 1400

Primo stop ai lavori di riqualificazione di piazza Meschio e dell'area dell'ex casa di riposo iniziati lo scorso maggio. Da alcuni studi preliminari con strumentazione georadar era stata esclusa la presenza di reperti archeologici, che invece hanno iniziato ad emergere dagli scavi circa due settimane fa. Scavi quindi interrotti, in attesa del pronunciamento della Sovrintendenza.

«Abbiamo fatto una prima parte di scavi archeologici in cui abbiamo trovato alcune ossa di un uomo e di un bambino, oltre ad un pozzo e ad un tratto di muro, reperti che risalgono al 1400-1500» spiega Diego Pavan della Edilvi di Villorba, impresa edile che si occupa dei lavori. I reperti trovati farebbero ipotizzare la presenza di un'antica necropoli e di un insediamento abitativo.

«Abbiamo già svolto una prima indagine con la Sovrintendenza per i beni architettonici di Padova e nei prossimi giorni ci sarà una verifica da parte della Sovrintendenza per i beni monumentali. Per il 15 settembre è prevista una riunione congiunta con le due sovrintendenze. Questo lo status attuale delle cose» continua Pavan. Quali gli sviluppi? «In base agli incontri con la Sovrintendenza si deciderà come proseguire i lavori; non ho la competenza per ipotizzare ora quali saranno gli sviluppi» spiega Pavan, che conferma che una volta ricevuto il benestare ci vorrà ancora un anno e mezzo per completare l'opera che darà un nuovo volto alla piazza.

Claudia Borsoi

7 Agosto - Piazza Meschio: affiora un teschio

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Piazza Meschio: affiora un teschio

VITTORIO VENETO. Dagli scavi di piazza Meschio affiora un teschio, parte di uno scheletro sepolto nel probabile vecchio cimitero annesso alla chiesa. «Durante gli scavi di mercoledì è venuto alla luce il teschio - conferma Diego Pavan, responsabile della ditta Edilvi, che sta realizzando i lavori per la realizzazione di un park sotterraneo - il ritrovamento del cranio fa pensare che la zona interessata (quella vicino ai negozi e al bar della piazza ndr) un tempo possa essere stato un cimitero. Il reperto è stato catalogato dagli esperti della Sovrintendenza per i beni archeologici». I lavori per la realizzazione del parcheggio di via Dante riservano dunque ogni giorno una sorpresa. Dopo il ritrovamento di parti di muro in sassi dei giorni scorsi, ora l’affiorare dalla terra del teschio di un cadavere sepolto chissà quanto tempo fa. Anche il parroco della parrocchia di Meschio don Piergiorgio Camilotto ha visto i reperti venuti alla luce davanti alla sua chiesa. «Passo spesso davanti al cantiere per recarmi in chiesa per le funzioni religiose - racconta il parroco - mercoledì sera ho visto anch’io i resti dello scheletro. Credo che ragionevolmente possa trattarsi del vecchio cimitero». A piazza Meschio nei giorni scorsi è arrivata in sopralluogo, come peraltro prevede la procedura, anche Anna Larese, funzionario archeologa della Sovrintendenza per i beni archeologici del Veneto. «Gli scavi vittoriesi hanno portato alla luce elementi importanti che secondo una prima stima potrebbero risalire al 1500 - afferma l’archeologa - non so ancora dire se si tratti di una strada o di altro, è necessario effettuare una ricerca storica negli archivi e nei catasti. La struttura in sassi portata in superficie è molto estesa. Comunque i lavori andranno avanti tenendo in considerazione le indicazioni che verranno date sia dalla Sovrintendenza ai Beni archeologici che quelle dei Beni architettonici». I lavori a piazza Meschio, facenti parte di un Piruea, piano di riqualificazione urbanistica non solo della piazza ma anche della vicina casa di riposo, continueranno anche nei prossimi giorni. «La procedura di lavoro in questi casi indica interventi per strati del terreno usando piccoli macchinari o solo scavando con le mani - spiega Pavan della Edilvi - Quello che viene ritrovato sotto terra viene ovviamente documentato e repertato da parte degli esperti». Il progetto prevede che nei due piani sotto terra vengano realizzati 140 posto auto, in parte ad uso pubblico, in parte per privati.

Stefania Rotella

6 Agosto - Reperti in piazza Meschio

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Reperti in piazza Meschio

Dagli scavi del cantiere di piazza Meschio spuntano i resti di antiche mura. «Forse fondamenta di una vecchia strada - ipotizza Diego Pavan, uno dei responsabili del cantiere della Edilvi, impresa che sta realizzando il park sotterraneo - in ogni caso i reperti sono allo studio della Sovrintendenza per i beni archeologici del Veneto». Ieri mattina la funzionaria archeologa della Sovrintendenza Anna Larese ha effettuato un sopralluogo ai lavori di piazza Meschio in via Dante per vedere di persona i resti apparsi dalla terra. Con Larese era presente anche un altro archeologo. «I reperti sono emersi dal terreno durante gli scavi alcuni giorni fa - spiega Pavan della Edilvi - la procedura per l’esecuzione dei lavori prevedeva comunque l’obbligo della presenza in cantiere di un archeologo. Ora, alla luce di quanto emerso, proseguiamo nella realizzazione di quanto previsto ma attenendoci anche alle indicazioni che ci verranno dagli esperti della Sovrintendenza». Ieri in piazza Meschio la notizia del ritrovamento di alcuni tratti di muretto in sassi ha fatto commentare più di qualche residente, ma gli addetti ai lavori. Tra le ipotesi di chi ha visto il cantiere con i reperti, c’è anche quella che possa trattarsi di resti della vecchia chiesa di Meschio. L’attuale sorge infatti a pochi metri da dove è stato aperto il cantiere per fare posto a due piani di parcheggi interrati: in totale 140 posti auto, sia ad uso pubblico che privato. I lavori per la sistemazione di piazza Meschio, iniziati lo scorso giugno, rientrano in un Piruea, vedendo impegnati la ditta Edilvi e l’Istituto Cesana Malanotti. Il piano prevede, oltre al park interrato, il recupero della ex casa di riposo, la realizzazione di un centro edilizio a destinazione mista con appartamenti, negozi, uffici e la ridisegnazione della piazza. «I lavori alla ex casa di riposo sono a buon punto - spiega la ditta Edilvi - per quanto riguarda il ritrovamento dei pezzetti di muro, non ci sarà alcun arresto nei lavori ma un modo più attento di lavorare per ultimare l’opera». La riqualificazione della piazza punta a far sparire le auto, che fino a pochi mesi fa erano parcheggiate davanti e a lato della chiesa. I due piani di posti auto dovrebbero risolvere il problema dei parcheggi sia per i nuovi residenti del piano di recupero che per coloro che risiedono nel quartiere. Piazza Meschio è il secondo caso di intervento in città con park sotterraneo, voluto dall’amministrazione Scottà. Segue quanto è stato realizzato a Serravalle dove al Foro Boario sono operativi posti auto interrati, pur senza troppo successo, visto che il parcheggio è quasi sempre vuoto. In ogni caso davanti alla chiesa di Meschio qualche auto ci sarà sempre per permettere la partecipazione alle funzioni religiose.

Stefania Rotella

26 Luglio - Don Camilotto lascia Meschio

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Don Camilotto lascia Meschio

SARÀ PARROCO DI TOVENA E ARCIPRETE DI CISON: “ACCETTO SERENO LA DECISIONE DEL VESCOVO”

«Con sereno e tranquillo spirito di disponibilità ho accolto la richiesta del vescovo Corrado, e lascio Meschio». Dopo quasi undici anni, don Piergiorgio Camilotto lascia dunque la parrocchia di Meschio per diventare arciprete di Cison di Valmarino e parroco di Tovena.

Accetta serenamente, come dice, la richiesta del Vescovo, ma non nasconde tuttavia un certo indugio. «Per Meschio è un momento particolare: c'è da firmare il contratto di acquisto della canonica, e da programmare importanti lavori di recupero estetico della facciata della chiesa, in vista dei lavori già in corso per il recupero della piazza. Per questo pensavo di trattenermi ancora almeno qualche mese: ma ho accettato senza indugio, consapevole che il Vescovo decide per il bene della diocesi».

Don Piergiorgio guida la parrocchia di Meschio dall'ottobre 1998, ed è la sua prima esperienza da parroco. Prima aveva insegnato per 7 anni in Seminario e per 30 al collegio Balbi: nel 1960 fu segretario del vescovo pievigino Costantino Stella a L'Aquila (vivendo accanto alla chiesa tristemente nota per il terremoto del 6 aprile), quindi frequentò varie parrocchie diocesane (Castello Roganzuolo, Cattedrale, Colfrancui, Falzè e Barbisano Collalto) come cappellano festivo.

In settimana ha incontrato i due parroci di cui prenderà il posto: monsignor Livio Spader, da 39 anni parroco di Tovena, e monsignor Venanzio Buosi, da 43 di Cison.

«Dovrò fare attenzione a farmi accogliere da comunità che hanno goduto per tanti anni della presenza dello stesso parroco, a cui evidentemente sono molto attaccate. Mi aiuterà il rapporto che mi lega con monsignor Venanzio, che era cappellano al mio paese, Lutrano, quando sono stato ordinato sacerdote, e che quindi conosceva bene me e la mia famiglia».

La settimana scorsa ha dato l'annuncio al consiglio p arrocchiale.

«Mi ha fatto piacere che ci sia stato, prima, il riserbo più assoluto: nessuno sapeva nulla. Ho cominciato l'incontro, al quale era presente il vicario generale, leggendo il passo del Vangelo del Centurione che accetta in spirito di obbedienza: così anch'io accetto, anche se comunque lasciare una parrocchia rappresenta sempre uno strappo. Ma lo spirito sacerdotale è questo: essere sempre a disposizione del vescovo e della diocesi.

Da parte dei membri del consiglio mi pare di aver accolto sorpresa, un certo dispiacere, e la comprensione delle mie possibili future difficoltà».

Cosa è significata Meschio per don Piergiorgio Camilotto?

«Un'esperienza decennale che mi ha fatto sentire sacerdote, vivendo tutta la gamma di relazioni e contatti con le persone, con le famiglie, le sofferenze, i lutti. L'impressione è di aver vissuto intensamente, e pienamente questi anni.

C'è anche un filo di rammarico per eventuali miei limiti, o per non essere stato magari sempre all'altezza della situazione, per la difficoltà a coinvolgere nella vita di fede il mondo giovanile.

È stata comunque un'esperienza forte, molto più di quella precedente da insegnante».

Come affronta la nuova esperienza?

«Con disponibilità e umiltà: fare il parroco è comunque impegnativo, e più ancora in situazioni nuove e in due parrocchie».

Alessandro Toffoli

26 Luglio - Arriva Don Federico Gava

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Arriva Don Federico Gava

Il nuovo parroco di Meschio è don Federico Gava. Nato a Sacile il 9 aprile 1955, è stato ordinato a Vittorio Veneto il 23 giugno 2001 dal vescovo Magarotto. Dal 2004 è parroco di Rustignè e Busco-San Nicolò. Sarà a Meschio tra settembre e ottobre.

Con la partenza di don Piergiorgio bisognerà nominare anche il nuovo vicario foraneo urbano.

28 Giugno - Nuova piazza per Meschio

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Nuova piazza per Meschio

I LAVORI FINIRANNO NEL 2012

Dopo piazza Foro Boario a Serravalle, anche piazza Meschio nel giro di un paio d'anni avrà un nuovo volto. Sono partiti infatti da una decina di giorni i lavori di riqualificazione previsti dal Piruea, ovvero il Piano integrato di riqualificazione urbanistica e ambientale, denominato "Piazza Meschio", dopo anni di verifiche e analisi.

Dalla piazza spariranno le macchine per far spazio ad un'area pedonalizzata, al di sotto della quale sarà creato un park sotterraneo di due piani con posti auto in parte pubblici e in parte privati.

Ci sarà comunque la possibilità, a lavori conclusi, di poter rendere la piazza del quartiere, su cui si affaccia la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Annunziata, in parte carrabile in occasione delle celebrazioni religiose, come matrimoni e funerali.

Primo passo dei lavori da poco iniziati è l'analisi del sottosuolo per escludere la presenza di reperti archeologici che se assenti, come già stabilito dagli studi eseguiti con strumentazione georadar, permetteranno di procedere alla fase successiva, ovvero lo scavo per creare il parcheggio sotterraneo.

«I lavori coinvolgeranno anche il sagrato della chiesa - spiega don Piergiorgio Camilotto, parroco di Meschio - e il progetto, non ancora definitivo, verrà sottoposto per approvazione all'Ufficio Arte sacra. Per ora l'accesso alla chiesa è garantito normalmente, ma tra circa un anno e mezzo, quando l'intervento coinvolgerà anche il sagrato, sarà il momento più cruciale perché si dovrà entrare passando su una passerella di tavole».

I suoi parrocchiani come hanno reagito a questo inizio lavori? «Non ho riscontrato particolari problemi. Quando vengono a messa parcheggiano le auto ai margini della piazza, ma quando saranno finite le vacanze, e si tornerà alla normalità, se necessario la domenica apriremo il piazzale dell'oratorio per mettere le macchine. A fine lavori la piazza sarà un bello spazio delimitato, un ambiente pubblico luogo di relazioni per la comunità cristiana e cittadina. Certamente ci vorrà pazienza».

E sulla ridisegnata piazza si affaccerà la Residenza Borgo Meschio, nuova destinazione d'uso dell'edificio che fino a qualche anno fa ospitava la casa di riposo Cesana Malanotti.

I lavori, curati dalla ditta Edilvi di Villorba e dall'Istituto Cesana Malanotti, trasformeranno questo stabile in un complesso residenziale, commerciale e direzionale.

Alla base dell'intervento, del valore di 7 milioni di euro, un progetto di bio-edilizia che sfrutta le tecnologie più avanzate: geotermia, un innovativo metodo di produzione di energia termica che sfrutta il calore proveniente dal centro della terra catturato mediante delle sonde, impianto fotovoltaico, pannelli radianti, recupero dell'acqua piovana. Un complesso che disporrà anche di una serie di servizi per i suoi residenti: servizio baby-sitter, palestra fitness, servizio stireria. Oltre ad abitazioni, anche uffici, negozi, attività commerciali e una nuova corte interna. Fine prevista dei lavori: 2012.

Claudia Borsoi

16 Giugno - Rivoluzione a Meschio: da ieri si scava

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Rivoluzione a Meschio: da ieri si scava

Rivoluzione a Meschio. Sono iniziati ieri i lavori della piazza. L’area davanti alla chiesa è stata transennata per consentire gli scavi. Ma tutto potrebbe essere bloccato se dal sottosuolo dovessero spuntare reperti archeologici. Lo comunica l’Edilvi, l’impresa di Villorba incaricata nel progetto di riqualificazione urbanistica della ex casa di riposo e della antistante piazza. Impossibile stabilire l’esatta tempistica dei lavori. «Siamo soggetti al vincolo archeologico - fa sapere Diego Pavan della Edilvi - la Soprintendenza dovrà assistere agli scavi. Se non viene scoperto nessun reperto, a metà del prossimo anno saranno pronti i parcheggi interrati. Per quella data sarà completato anche tutto il complesso della ex casa di riposo». Intanto per tutta l’estate l’impresa procederà con il pre scavo. Se non ci saranno problemi le ruspe andranno avanti a tutto vapore. «Abbiamo già fatto degli studi con una strumentazione georadar - dice ancora Pavan - non sembra che là sotto ci siano reperti. Ma all’ultimo potrebbero saltare fuori delle sorprese». L’inizio dei lavori aveva subito molti stop e ritardi. Alimentando non poche polemiche. In primis sui parcheggi. Proprio su questo punto si era concentrato il fuoco di fila del Consiglio del Quartiere preoccupato dall’idea della pedonalizzazione della piazza e la conseguente perdita di park. Il Comune ha così fatto modificare il progetto. In origine prevedeva l’ultimo piano dei parcheggi interrati a cielo aperto con i tetti delle auto a raso del selciato della piazza. Anche il secondo progetto era stato rispedito al mittente. Dopo ripetuti rinvii si era arrivati al terzo, che ha dato il via agli attuali lavori. I parcheggi sotterranei saranno coperti, recuperando così la pavimentazione su tutta l’area della piazza. Il recupero dell’ex casa di riposo e della piazza costerà oltre 7 milioni di euro. Prevede 57 appartamenti, un ristorante, uffici, negozi e una nuova corte interna. Fiore all’occhiello l’impianto di riscaldamento geotermico e una mini centrale elettrica fotovoltaica.

24 Maggio - La ciclabile per Don Vittorino

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La ciclabile per Don Vittorino

IL COMUNE INTITOLA LA PISTA A DON FAVERO

A distanza di pochi mesi, febbraio e settembre 2006, prima la parrocchia di Meschio, attraverso il parroco don Piergiorgio Camilotto, e poi il Consiglio di quartiere, a firma della presidente Roberta Da Re, hanno avuto la stessa idea: chiedere al Comune l'intitolazione di un'"area di circolazione" alla memoria di don Vittorino Favero. A distanza di dieci anni dalla morte (avvenuta il 12 febbraio 1995) dunque la parrocchia che guidò per 26 anni, dal 1961 al 1987, e la comunità dove visse a lungo lasciando segni importanti (su tutti, ricordiamo Casa Mater Dei, che don Favero fondò) chiede di perpetuare il suo ricordo.

Per evitare spiacevoli errori, legati all'esistenza già in città di via Del Favero (vicino alla caserma dei carabinieri), e via Favaro (laterale sud di via del Lavoro, vicino a villa Antonia), la Giunta nei giorni scorsi ha deciso di intitolargli la frequentatissima pista ciclabile, che collegando Sant'Andrea con San Giacomo passa anche nella parrocchia di Meschio.

Una scelta sicuramente azzeccata (anche se forse nemmeno consapevole, visto che nella delibera che pure riporta la sua biografia non se ne fa cenno), perché la bicicletta è stata per don Vittorino una passione e soprattutto l'unico mezzo di locomozione, dal momento che non fece mai la patente. Molti a Meschio lo ricordano correre in bici con la sua tonaca svolazzante.

Un modo per ricordare un sacerdote che ha lasciato il segno, in un luogo, come la pista, che famiglie e persone vittoriesi frequentano e amano per la sua tranquillità, immersa com'è, pur a due passi dal centro urbano, nella quiete della natura.

Ora, ai "mescolini", il compito di sorvegliare che all'intitolazione segua una adeguata segnaletica, particolarmente nella parte di pista che attraversa la loro parrocchia.

Alessandro Toffoli

17 Maggio - Meschio festeggia la Madonna della Provvidenza

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Meschio festeggia la Madonna della Provvidenza

DA DOMENICA 17 A LUNEDÌ 25

Momento speciale per la parrocchia di Meschio: dopo la Prima Comunione di 24 bambini celebrata domenica scorsa, la visita di Telechiara, che ha ripreso il rosario martedì sera e lo trasmetterà prossimamente in tutto il Triveneto, domenica 17 cominciano i festeggiamenti per la Madonna della Divina Provvidenza, patrona della parrocchia.

Il calendario delle iniziative si apre domenica 17, con la messa solenne alle 10, quindi alle 15.30 in chiesa i vespri della Madonna seguiti dalla benedizione.

Sempre domenica 17, alle 12.30 in oratorio il pranzo delle famiglie; a seguire, alle 17.30, la tombola di beneficenza.

Ma domenica 17 è anche il giorno dell'inaugurazione del mercatino "Lavori delle nostre mani", che rimarrà aperto in oratorio domenica 17 e domenica 24 dalle 11 alle 12 e dalle 15 alle 21, e poi anche giovedì 21 dalle 18 alle 20.

Il mercatino, coordinato da 18 anni da Luisa, con la collaborazione ora anche del gruppo che gestisce il mercatino di Natale, propone oggetti realizzati con tante preziose mani, e mira a raccogliere fondi da devolvere alla missione di padre Simao a Mecanhelas in Mozambico. In particolare, segnala il gruppi missionario parrocchiale Acqua Viva, dopo aver potuto inviare l'anno scorso 3 mila euro per sostenere l'Infantario, una sorta di asilo nido per bambini denutriti e abbandonati, quest'anno si intende venire incontro alle ragazze orfane e povere della Casa dello studente, per assicurare loro colazione e pranzo ogni giorno.

12 Aprile - Stabiliti i confini di Costa e Meschio

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Stabiliti i confini di Costa e Meschio

CON UN DECRETO DEL VESCOVO

Sono stati chiariti i confini tra le parrocchie di Meschio e di Costa. Non c’era di mezzo nessuna disputa territoriale, ma la questione si trascinava da una decina d’anni, da quando cioè si cominciarono a progettare via Luigino De Nadai e le costruzioni nell’area ex Opere Pie.

Dieci anni fa il confine tra Meschio e Costa era al livello di via del Lazzaretto e via Grandi, quindi verso il termine di via Pontavai, all’incrocio con via Dalmazia.

Il vescovo Magarotto decise di spostare il confine lungo via De Nadai, per equilibrare le dimensioni di Meschio e di Costa. Chi però fino ad allora era stato sotto la parrocchia di Meschio ha continuato a fare riferimento alla parrocchia di Santa Maria Annunziata, e a ricevere da don Piergiorgio Camillotto visite e servizi religiosi. L’estate scorsa invece, per dare una soluzione definitiva alla questione, e data anche la crescita urbanistica dell’area, il vescovo Corrado ha formalizzato con decreto vescovile i nuovi confini: ora l’area a est (cioè verso Costa) di via De Nadai, comprese quindi anche via Grandi, via del Lazzaretto, via Buozzi, via D’Azeglio, appartiene in tutto e per tutto alla parrocchia di Costa.

7 Marzo - Ecco Piazza Meschio quartiere del futuro

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Ecco Piazza Meschio quartiere del futuro

Il restiling di Piazza Meschio è cominciato. Il progetto, recentemente premiato dalla Regione Veneto come il primo realizzato secondo le nuove tecnologie ecologiste, riguarda il primo centro abitativo costruito seguendo le più moderne tecnologie impiegate in campo edilizio. L’azienda che si occupa dei lavori, la bellunese Edilvi spa, leader nel settore. I lavori avranno il fine di rendere l’area il terzo centro storico della cittadina, dopo Ceneda e Serravalle. Oltre alla ristrutturazione degli edifici storici il progetto prevede la realizzazione di un centro abitativo realizzato - assicura l’azienda - nel totale rispetto dell’ambiente. Le residenze saranno dotate di tecnologia geotermica e fotovoltaica che, insieme ad una gestione specializzata dell’energia, consente un risparmio energetico stimato intorno al 70%. Entrambe queste tecnologie innovative saranno gestite da una società specializzata che consentirà agli utenti di usufruire di un risparmio fiscale dell’ Iva su combustibile. Le abitazioni saranno dotate, inoltre, un innovativo impianto di riscaldamento/condizionamento mediante pannelli radianti che fungono anche da impianto deumidificante, e diminuiscono la circolazione delle polveri, a loro volta eliminate mediante un impianto di aspirazione centralizzato che riduce la presenza di allergeni. La residenza sarà dotata persino di un sistema per il recupero dell’acqua piovana, destinata alle irrigazioni delle zone verdi comuni. I residenti avranno la possibilità di usufruire di importanti agevolazioni fiscali, oltre alla possibilità di accendere un mutuo senza spese notarili e periziali. Saranno a loro riservati, inoltre, i servizi di baby sitter, stireria- lavanderia e sartoria, palestra e si pensa anche di inserire servizi alla persona per gli anziani quali consegna a domicilio dei farmaci e aiuto trasporto in altre sedi. Il progetto della residenza «Borgo Meschio» si propone anche di migliorare l’aspetto della attigua Piazza. Oltre agli scavi che verranno effettuati a 7 metri di profondità per dare spazio a due piani di parcheggi pubblici, lo spazio soprastante verrà rinnovato per ospitare varie attività commerciali e pubbliche. Sarà rimossa anche la piazzola dei rifiuti, per dar spazio ad un nuovo dispositivo a scomparsa che prevede lo smistamento sotterraneo dei rifiuti in appositi contenitori. Il dispositivo ha una capacità pensata per 350 abitanti, i quali potranno usufruirne mediante tessera magnetica.

Raffaella Cannatelli